Al calar delle luci Michel Barbet telefona a Davide Russo. Mentre in realtà cercava Loredana Terzulli (per Russo è stato sufficiente un msg)

Ieri sera, all’inizio del limite della giornata (saranno state le 20), il ravvedimento. Michel Barbet telefona a Davide Russo e gli chiede di rientrare in giunta con Attiva Guidonia Montecelio. E’ l’atto secondo dell’appello alle «forze responsabili». Attiva non ha firmato la mozione di sfiducia delle destre, così come il Pd. L’offerta a Russo: «alle condizioni dettate dalle due consigliere nei precedenti incontri», vicesindaco, assessore alla Legalità e al Sociale. D’accordo. La firma degli atti, questa mattina.
Alle 23, «ne ho parlato con la maggioranza, l’offerta non vale. Le due consigliere però dovrebbero comunque sostenere la maggioranza» 5stelle per isolvere la crisi di Guidonia. «Solo dopo si potrà discutere di assessorati e deleghe». Il sindaco conferma che anche le pulci hanno la tosse.

Alle 23,30 il sindaco si ravvede e blocca il ravvedimento. Si chiama Loredana Terzulli, dal gruppo misto alla presidenza del Consiglio. Non il solo Michel Barbet ha le idee confuse.
Quel che è certo, è che la città è preda di un «comitato», di grillini convinti di poter fare quello che vogliono. Anche in barba alle leggi. Legalità, delega scomparsa da quando è in mano al sindaco. C’è persino del «lavoro nero» tra le anime belle del Palazzo.
Altro che numeri (e giochi di tombola). La crisi di Guidonia Montecelio è ormai crisi di coscienze, di honestà!, di manovre di bassa lega. Altra materia di interesse del magistrato.

di TOMMASO VERGA
SE NON CI FOSSERO 100mila persone che ne dipendono, il resoconto che consegna alle cronache di questa settimana le gesta del sindaco di Guidonia Montecelio Michel Barbet, potrebbe trovare promozione in «guida su come amministrare una città: la crisi di Guidonia Montecelio». Appunti da conservare, alla scopo di mostrare agli eventuali seguaci, successori, neofiti, «a quelli del circo equestre» come avrebbe indicato Andrea Camilleri, quello che uno calzante gli abiti per tale livello di responsabilità non dovrebbe assolutamente compire. Con inoltre la negazione di ogni addebito allo scopo di uscire pulito, senza macchia e senza paura. Ma la crisi di Guidonia Montecelio non si smacchierà con il detersivo.
Alcuni atti provocano risate; altri, specularmente, pianto. Effetto delle provocazioni da piece che un tempo erano invariabilmente catalogate «commedia all’italiana». Anche se immalinconisce trovare un Michel Barbet Sindaco di Guidonia Montecelio, emulo di Alberto Sordi Medico della mutua. Ma tanto passa il convento. L’aforisma calzante? Albertone diceva … io so io e voi non siete un …; il primo cittadino di Guidonia incunea regolarmente nelle sue dichiarazioni è nelle prerogative del sindaco decidere che... Decidere? Appunto.

E’ Michel Barbet che ha chiesto a Vito Crimi di invitare Roberta Lombardi ad avviare le trattative («che non ci sono mai state») con il Partito democratico

Se Michel Barbet ritiene offensivo l’accostamento – «come si permette? io sono un sindaco mica un attor comico» – può senza reticenze offrire ai lettori una sua narrazione su quanto ha combinato questa settimana. Tutto. Da quando, per risolvere la crisi di Guidonia Montecelio, ha chiesto a Vito Crimi, il capo politico dei 5stelle, di mediare con Roberta Lombardi affinché conducesse lei personalmente di persona la trattativa con Marco Vincenzi e Bruno Astorre (o Daniele Leodori), rispettivamente capogruppo dem alla Pisana e segretario regionale, per agganciare il Partito democratico. Fino alla recriminazione sulle trattative che si sono svolte alla Pisana. Oppure la smentita sdegnata di incontri e trattative con il Pd. O quello che gli pare. L’eventuale replica coprirà soltanto eventuali…
Per non lasciare il lettore privo di lettura – e per un fatto di produttività –, in questo testo da parte nostra ci occuperemo prevalentemente di ieri. Un rendez-vous dal pomeriggio a notte inoltrata, preceduto però da altri due incontri in differenti date di Michel Barbet e Matteo Castorino, il capogruppo dei 5stelle in Consiglio comunale, con Anna Checchi e Lorena Roscetti, le consigliere di AGM, Attiva Guidonia Montecelio, il gruppo consiliare nato da una scissione dei pentastellati.. (se vorrà, chissà come e cosa replicherà il sindaco).
Ieri allora. Si comincia alle 16. Non si cava un ragno dal buco. Come in precedenza. Da prender nota che le due consigliere non sono all’opposizione della giunta. Semmai hanno detto e ribadito che voteranno soltanto i provvedimenti utili ai cittadini.

Fallite con il Pd, è toccato ad Attiva Guidonia Montecelio con Anna Checchi e Lorena Roscetti. Il sindaco: «richieste irricevibili», “Ma allora perché ci hai chiamato?”

Quanto alle «richieste politiche» di AGM – l’ambiente, il Tmb, le cave, con il riesame della chissà perché intoccabile «bozza di convenzione» per il travertino –, Barbet replica con un testuale «irricevibili». L’impressione è che il sindaco consideri un oltraggio alla persona e al M5s la scissione delle due. Che – a suo dire – dovrebbero chiedere di rientrare, assicurare i numeri per la maggioranza, votare il bilancio, obbedire insomma. In fin dei conti sono donne. Una «filosofia», quella del sindaco, che segue l’interpretazione analoga degli organi di informazione all’indomani della scissione: «sono donne, cederanno». Al sindaco non è riuscito neppure un ammonimento al limite del comando, «dovete fare così» lanciato da un famoso gaffeur presente nella sua squadra.
Il fatto è che gli «apparati» di Guidonia Montecelio, di governo e non, trasversali, parapolitici, non pare abbiano compreso che alcuni classici sostegni non valgono più. Si pensi alla «bozza di convenzione», alle polizze fideiussorie per le cave di travertino: se non fosse stata per la «sollevazione» delle componenti femminili della Commissione ambiente, i provvedimenti sarebbero già divenuti delibere, nel silenzio più totale.