Da Michel Barbet, sindaco di Guidonia Montecelio, ricevo e pubblico
Gentile sig. Tommaso Verga,
raramente replico a quanto viene pubblicato sulla mia amministrazione, rispettando le opinioni di chiunque e cercando spesso di cogliere le critiche come stimolo a cercare di far meglio. Ma oggi le scrivo perché, riferendomi al suo articolo di ieri sulle mie eventuali idee confuse, lo stesso è pieno di falsità così corpose da rendere evidente che lei sia stato informato male ed evidentemente ha voluto ascoltare una sola, solita e stonata campana. Senza scendere sulle opinioni, le ripeto legittime ma contrarie alle mie, le evidenzierò soltanto i fatti, ma con una eccezione: sul finire dell’articolo lei mi attribuisce ragionamenti del tipo “In fin dei conti sono donne”. Nulla di più falso e lontano da me, le assicuro. Tremendo, sarebbe svilente aggiungere altro.
Ma passiamo ai fatti.
La mia telefonata a Russo. Non gli ho MAI chiesto di rientrare. Le motivazioni che mi hanno spinto a ritirargli la delega sono ancora ben salde. La chiamata è stata fatta solo ed esclusivamente per capire se la irricevibile proposta delle due consigliere sul suo fantasioso e surreale ri-arruolamento era solo farina del loro sacco o vi fosse la sua regia dietro. Ho avuto le conferme che volevo: si erano tutti messi d’accordo. E il quarto di questa partita a poker che non ho voluto giocare è il Senatore Mario Giarrusso espulso dal M5S, portato in riunione dalle consigliere a trattare per il loro rientro al “prezzo” di due assessori, un presidente del consiglio comunale a loro gradito, azzeramento della attuale giunta, mantenimento delle poltrone da presidenti e impossibilità di dialogo con altre forze politiche. Ho invece chiesto alle consigliere di fare quanto coerentemente annunciato da loro dal primo minuto: appoggiare la maggioranza e continuare a tenere aperta la comunicazione sui temi, ma al mio rifiuto di concedergli posti importanti, si sono defilate.
Crimi e Lombardi. Il PD locale si è da subito dichiarato incompetente al dialogo, in quanto è un compito che spetta ai “superiori” in Regione Lazio. Loro si sarebbero limitati a dire “obbedisco”. A tale richiesta, sono andato in Regione col capogruppo Castorino accompagnato da Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione, chiamata da me appositamente per trovare una soluzione con i suoi colleghi della Pisana. Crimi l’ho doverosamente chiamato io per condividere assieme a lui un percorso rischioso e accidentato.
Non mi dilungo oltre, la invito solo a non dare per buono e sacrosanto quanto le viene riportato da chi evidentemente non si è comportato limpidamente con me e ha tutto l’interesse personale a farmi pressioni. Ho profondo rispetto per la sua storia professionale ma se mi permette di darle un suggerimento, il mio numero di telefono ce l’ha, lo usi e vedrà una realtà diversa da quella che le raccontano.
Ultima cosa, su Alberto Sordi. La citazione “io so io e voi non siete un….” è contenuta nel Marchese del Grillo, non nel Medico della Mutua.
ABITUALMENTE signor sindaco Michel Barbet, non replico a chi scrive. Perché chi riceve (io in questo caso) ha il vantaggio di poter ribattere, e considero la cosa non «leale», buona per chi discute all’insegna del «tanto è mia l’ultima parola».
Mi sottraggo al principio per il semplice motivo che vengo accusato di aver scritto un articolo «pieno di falsità così corpose da rendere evidente che lei sia stato informato male ed evidentemente ha voluto ascoltare una sola, solita e stonata campana».
Non entrerò nel merito di altre sue affermazioni. Per alcune mi sarebbe impossibile. Per altre servirebbe un dizionario sulla cripticità. Infine, siccome non ho partecipato agli incontri con le «forze responsabili» – quelle talmente tali da aver firmato la mozione di sfiducia nei suoi riguardi: un vulnus sanato con il «metodo Scilipoti» –, e siccome ignoro cosa vi siete detti, ho chiesto ai chiamati in causa di replicare. Un confronto che non potrà che far bene alla città.
Veniamo all’aforisma. Non deve corrispondere ad alcun titolo. In quanto tale, va compreso nel ragionamento (infatti non ho scritto che io so io e voi non siete un … risale al Medico della mutua). Mi preme invece la sottolineatura, la variazione alla quale lei ricorre normalmente: «è nelle prerogative del sindaco decidere che..». La relazione tra le due frasi provoca – almeno in me – l’interrogativo «le cose stanno effettivamente così»?
Io sono convinto che no. Ho la convinzione che la capacità di analisi e l’autonomia decisionale dell’ente locale, da qualche tempo, durante la sua gestione, siano state gravemente compromesse. Non mi convincono alcuni atti del Consiglio comunale che oltre a non esser nati ed elaborati nelle stanze del municipio, non rispondono agli interessi della città di Guidonia Montecelio.
Una «campana» sbagliata? un’altra? può darsi. Che però non suona per me. Infatti è singolare aver dovuto registrare il fuggi-fuggi da Consiglio comunale e giunta di tanti ammnistratori, tutti del movimento 5stelle, tutti critici rispetto ai suoi metodi di gestione, tutti accompagnati all’uscio dalla sua più totale indifferenza.
Quindi: per chi suona la campana? Non crede sarebbe opportuno illustrare concretamente a cosa servono le sue prerogative? E cosa farne?