(t. ve.) ADESSO non si potrà neanche scrivere che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Già sarebbe stata una forzatura visto che Michele Civita aveva disertato il primo appuntamento con la base del suo partito durante la festa dell’Unità a Guidonia Montecelio. Ora fa il bis (anche se non per sua scelta). Però, ricorrendo all’immaginazione, la frase fatta regge comunque, adeguata alla… vogliamo dire ‘bizzarria’?, l’ennesima, offerta dal Pd. Un partito nel quale ognuno recita un proprio copione, dal “dibattito vivace” come ha detto il senatore Bruno Astorre. Andiamo ai motivi della “diserzione”. Quelli che hanno pesato sulla festa – oltretutto provinciale, stracittadina – non sono stati spiegati, quelli della prossima settimana risultano invece chiarissimi.
Allora, Michele Civita. E’ assessore alla Regione Lazio. Si occupa di trasporti e di rifiuti. Temi caldissimi. Dopo Enrico Gasbarra, anche Nicola Zingaretti lo volle già nella giunta provinciale. A quel tempo, si segnalò per il sistema metropolitano della mobilità, mise su tavole cromatiche il “piano”, una delibera di giunta fondata sui “corridoi”. Per il versante nordest ne elaborò due, Monterotondo-Mentana-Centrale del latte, e Tiburtina. Tutti a 6 corsie, quella centrale riservata ai mezzi pubblici, non si escludeva il tram. Bello. Audace. Funzionale. Ma, come detto, già
negli antenati del Pd si preferiva recitare in proprio. Quindi nessuno gli ha più badato. I “corridoi della mobilità” non hanno varcato la soglia delle priorità, il piano chissà che fine ha fatto (ovviamente dopo aver pagato gli studi per “disegnarlo”).
A Guidonia, Michele Civita era atteso il 17 dicembre. Tema: i trasporti. Solo che la soglia delle priorità stavolta annotava “rifiuti”. Perché, quello stesso giorno arriverà in città anche Manlio Cerroni per assistere al collaudo del suo Tmb all’Inviolata. Si sta organizzando la protesta. I prodromi si sono avvertiti appunto all’annuncio dell’incontro con Civita, a ribellarsi per primi proprio i piddini. In forza di un inedito, sui rifiuti, la “base” del Pd si trova d’accordo con gli ambientalisti e lo “storico” Cra (Comitato risanamento ambientale). Una salutare novità.
A decidere incontro, data, luogo, tema, invitati e quant’altro, il “Big Bang”, costola locale dei leopoldiani di Matteo Renzi. La ‘testa pensante’ dell’organizzazione cittadina è Simone Guglielmo, non proprio uno sprovveduto, il riferimento centrale è Marco Vincenzi, ex capogruppo del Pd alla Regione Lazio, sprovveduto men che meno. Quindi non è ammissibile la domanda “ma come gli è venuto in mente?”, compatibile se rivolta a novellini della politica. Escluso allora l’infortunio e la
disattenzione, resta solo la contesa paesana (nei toni e negli argomenti) sul primato personale e di corrente degli aspiranti-sindaco. Il convegno – con grandi nomi ovviamente – è al momento lo strumento preferito. Potrebbe occuparsi anche di latte in polvere purché si faccia. Stavolta mal gliene incolse, tanto che il big (Marco Vincenzi) ha fatto bang.
Peccato. Perché Michele Civita rappresentava una utilità di bilancio. Gli si poteva chiedere, de visu, direttamente, se la Regione Lazio è pro o contro la gestione dei rifiuti così intesa, se i beni comuni – il patrimonio storico-archeologico, ad esempio, la storia di un luogo, d’una città – valgono meno del Cdr, se le osservazioni della Sovrintendenza sull’impianto meritano risposte come quella “ne riparleremo nel 2020” pronunciate dalla sua rappresentanza. Anche Marco Vicenzi poteva interloquire, magari spiegando come l’”evviva” al licenziamento del Tmb da parte della Regione d’un anno fa sia compatibile con l’eguale “evviva” diramato alla stampa dopo il ricorso del Pd di Guidonia contro l’impianto.
Michele Civita non sarà al convegno, del quale non si conosce il futuro, se si svolgerà o meno. Pazienza. Ma verrà un giorno… (Manzoni? non: Dacia Maraini).
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