di GIULIANO GIRLANDO
ANDREA NAPOLEONI si dimette da presidente del Consiglio comunale di Tivoli. E improvvisamente turba la “serenità” di Palazzo San Bernardino. A seguire Serafino Caucci, assessore alle Attività produttive. Che sia l’antefatto dell’apertura di una crisi politica formale nella maggioranza che sostiene Giuseppe Proietti ancora non è certo. Nella sostanza però non vi sono dubbi. Il casus belli – stando a quanto si raccoglie tra il personale politico non il primo, comunque quello che ha fatto infuriare Napoleoni – sarebbe nato con il bando per il Carnevale di Tivoli 2016.
Con una lettera di intenti al sindaco, datata 26 gennaio, la ”Music Theatre International” di Roma si propone per gestire l’evento. Nel testo, l’azienda dichiara di aver incontrato organizzazioni e associazioni del territorio tiburtino e ad aver deciso di accettare il conferimento dell’incarico, che poi è stato ratificato con la delibera di giunta del 27 gennaio, giorno successivo alla lettera di intenti.
In precedenza, un avviso pubblico del 14 dicembre 2015, richiedeva la “manifestazione di interesse allo scopo di selezionare un soggetto con cui co-progettare, e a cui affidare la gestione della manifestazione del “Carnevale di Tivoli 2016”. Disponibilità: 10mila euro. Scadenza 4 gennaio. Sufficienti a rendere deserta la platea degli interessati. Si sceglie così la “M.Th.I.”. Affermando “che la predetta Associazione Culturale ha già organizzato eventi similari, con risultati ritenuti soddisfacenti dal Comune di Tivoli”, le risorse messe a disposizione aumentano a “€ 19.190,00 per l’annualità 2016, a titolo di co-partecipazione alle spese sostenute, dando atto che eventuali sponsorizzazioni concorreranno a contenere l’ammontare della spesa a carico dell’Ente, oltre ad € 2.403,40 (Iva inclusa) per la fornitura di manifesti, locandine, depliant, realizzazione grafica e distribuzione capillare degli stampati per complessivi € 21.593,40”. Quindi si passa dalla “manifestazione di interesse” all’affidamento diretto. Nonostante che, già a maggio del 2015, gli uffici del Comune avessero redatto un bando – approvato in agosto dalla commissione Cultura, ignorato dalla giunta –, che per quanto modesto nella disponibilità finanziaria (5mila euro) prevedeva la co-partecipazione al carnevale delle molte scuole tiburtine.
Può essere stato causa della “crisi” di maggioranza il ripensamento sulla gestione del Carnevale? Si direbbe di sì, visto che chi si è occupato per anni della sua gestione si era messo a disposizione da tempo e non vedendo arrivare proposte positive, aveva espresso le proprie rimostranze al presidente del Consiglio comunale. Il quale non avrebbe punto gradito lo svolgersi della faccenda. Di qui il resto. Anche se va aggiunto che il casus belli interviene in una fase che descrive deteriorati i rapporti tra Andrea Napoleoni e Giuseppe Proietti. Reciprocamente insoddisfatti ognuno del comportamento dell’altro. Insomma, il redde rationem era nell’aria. Il Carnevale di Tivoli è servito soltanto a gettare la maschera.
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