(t. ve.) L’ESECUTIVO di Guidonia Montecelio reagisce: “considerato i contenuti del predetto servizio giornalistico televisivo, così come divulgate, apparirebbero (al condizionale?, ndr) ledere l’immagine, l’onorabilità e la reputazione dell’Ente e del suo apparato politico e burocratico”, la giunta comunale autorizza “il Vice Sindaco ad esporre querela, per diffamazione aggravata per i motivi espressi in narrativa, contro Ketty Riga e/o contro, comunque, l’autore del servizio giornalistico su Sky Tg. 24, trasmesso alle ore 7,00 del giorno 14 marzo 2016, nei confronti del direttore di Sky Tg24 e/o comunque della persona delegata al controllo della trasmissione, nonché nei confronti dell’emittente satellitare Sky Italia“. Assenti Barlettano, Boleo e Ranaldo, a favore votano Di Palma, Cacciotti, Nardecchia e Peluso. Italia-Germania 4 a 3.
A parte l’ennesima dimostrazione della ‘divisione permanente’ che caratterizza la giunta di Guidonia Montecelio – che da fisiologica con Rubeis si è tramutata in patologica con Di Palma (nota: è una considerazione ‘politica’, nessun intento diffamatorio) – ci si chiede chi e cosa abbia offeso il servizio giornalistico di Sky.
Non si sono sentiti certamente diffamati i corifei dell’ex sindaco Rubeis, abbandonato al suo destino tanto ormai sono abbigliati tutti con la nuova e diversa casacca. Tolto il solo “personaggio politico” a tutti gli effetti sottoposto a giudizio, non vi sono omologhi, almeno per il momento (salvo non si voglia intendere che è un onore avere il sindaco impedito da ragioni giudiziarie; non tutti ce l’hanno). Quanto al personale del Comune, due dirigenti e un impiegato – Umberto Ferrucci, Gilberto Pucci e Michele Maccaroni – sono accusati di aver sottratto oltre 600mila euro alle casse del municipio; il terzetto è accompagnato con imputazioni diverse dalla segretaria Rosa Mariani. Il processo è in pieno svolgimento.
Fin qui, se l’onore ha un senso, si dovrebbe plaudire chi informa, chi sostiene il buon nome della città opponendosi a chi è accusato dai magistrati di aver operato contro.
Viene poi il “merito”. Sul quale la critica ha pieno diritto di esprimersi. A favore e contro. Ma che richiede un esame approfondito del tema, capitolo per capitolo, per non ridurre il tutto a punti di vista. Andrea Di Palma ricorre alla querela, una facoltà della quale nessuno nega il diritto. Che però è equivalente a quello – che viceversa non può servirsi della querela – di chi ritiene il servizio di Sky carente proprio sotto il profilo della cronaca, insufficiente a dimostrare le quotidiane opinabili decisioni di quel Palazzo, esempi indispensabili per sostenere l’assunto compendiato dal titolo del Tg.
Ora l’attesa. Condita dalla curiosità che accompagna la decisione del pm del tribunale di Tivoli che deve esaminare la denuncia. Cestinerà? l’accoglierà? cos’è l’incauta querela?
Ps: proprio oggi, Reporters sans frontieres, ha annunciato che l’Italia è scesa al 77° posto nella classifica dei Paesi che difendono la libertà di stampa, indietro di quattro posizioni rispetto al 2014 e in costante peggioramento dal 2002, anno in cui l’organizzazione non governativa ha redatto il suo primo rapporto.