di GIULIANO SANTOBONI
CON LA DELIBERA CONSILIARE NUMERO 3 del 10 febbraio 2023 (chi ben comincia…), il Consiglio comunale di Guidonia Montecelio ha modificato il regolamento delle commissioni consiliari. Che, di fatto, dopo 3 anni, esclude i cittadini dalla possibilità di assistere alle riunioni da remoto. Maggioranza e falsa opposizione che un tempo avrebbe fatto giustamente fuoco e fiamme, tutti compatti. Il nuovo regolamento (che tra le altre cose ancora non è stato pubblicato nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale), recita ora che “… al fine di garantire la partecipazione ad ogni singolo componente, il Presidente [..] rende disponibile ai soli membri di commissione ed al segretario di commissione un link relativo alla piattaforma [..] per le riunioni da remoto”.
Che vuol dire? Che nell’epoca della trasparenza, dell’innovazione tecnologica e della necessità di far riavvicinare i cittadini alla politica vista anche la scarsa partecipazione alle urne, il Comune di Guidonia Montecelio compie la scelta antistorica di permettere che solo i consiglieri comunali membri di commissione, che dovrebbero presenziare di persona e hanno anche a disposizione permessi per il lavoro e gettone di presenza da 50 € a botta, possono comodamente farsi la seduta da casa o dalla riva del mare, mentre i cittadini che vorrebbero vedere i politici che li rappresentano all’opera e che magari hanno votato con tanta convinzione, no. Vuoi vedere il tal politico all’opera o capire come vengono spesi i soldi del comune? Ti armi di santa pazienza, sfidi il traffico, le ore di assenza al lavoro, il caro benzina e vai di persona.

A Guidonia Montecelio vietato ricorrere al remoto

Un gran bel privilegio per l’attuale casta guidoniana, che in un colpo solo si mantiene l’indennità economica e si toglie di mezzo tutti i cittadini che evidentemente vengono considerati “scocciatori”: fuori tutti.
Un dettaglio curioso. Sempre il regolamento riporta: “… in caso di mancata presenza fisica in loco di almeno un componente di Commissione, la seduta non è valida”. Quindi chi decide di partire per vedere di persona i suoi beniamini indaffarati a soddisfare tutte le sue esigenze, rischia di arrivare sul posto, e trovarsi un tavolino e un microfono sul tavolo (comprato apposta), un solo consigliere ad accoglierlo, e un tristissimo schermo (scuro) con scritti al massimo solo i nomi dei cari consiglieri. Ben poco per chi si professa civico e vuole veramente coinvolgere i cittadini.
La questione è stata decisa con un deprimente appiattimento politico. Basta leggersi la delibera di Consiglio dall’Albo Pretorio, dove in genere vengono registrati i momenti salienti del dibattito d’aula, che stavolta invece risulta totalmente assente: nulla di nulla. A parte una dichiarazione della consigliera Cacioni che elogia generalmente l’operato del Comune nel voler riformare i regolamenti, nessuna critica, nessun distinguo, nessuna considerazione. E poi tutti ad alzare la mano.
I rumors di palazzo Guidoni dicono che l’orientamento di sindaco e maggioranza civica era per tornare all’antico e fare le commissioni solo in presenza, chi c’è c’è e basta. Ed è già di per sé una cosa grave. Come se non bastasse, invece, la cosa sembra aver preoccupato non poco il PD, che sempre a sentire spifferi vari, ha preteso lo svolgimento misto delle commissioni per permettere ad un paio di suoi consiglieri impiegati in enti pubblici di poter massimizzare il vantaggio degli eletti: non mi prendo ore di permesso (retribuito, in ogni caso), non mi faccio il viaggio fino a Guidonia, mi collego (rigorosamente con telecamera e microfono spento, tanto chi mi vede?) e mi intasco ugualmente “la mezza piotta”.
A completare il quadro della scarsa trasparenza sulle commissioni, che costituiscono la voce in bilancio più consistente relativamente ai costi di funzionamento del Consiglio comunale, c’è poi da considerare tutta la questione delle convocazioni. Attualmente (21 maggio 2023) nell’apposita pagina sul sito dell’ente sono pubblicati solo documenti e ordini del giorno di aprile 2023, cioè roba più vecchia di un mese e mezzo senza aver cognizione di quando, come e dove verranno svolte le commissioni. Ma come fa il cittadino, anche se volesse sfidare le difficoltà pratiche e la mentalità retrograda dei governanti, a presenziare alle sedute? © RIPRODUZIONE RISERVATA info@hinterlandweb.it