IL SONNO? IL SUSSEGUIRSI DELLE URLA provenienti dall’interno del bus Cotral Tivoli-Roma – l’ultima corsa della giornata di sabato 3 febbraio – per gran parte dei residenti della località non è stato interrotto. Benché l’automezzo fosse sostanzialmente piantato lì a lungo, l’ugola dell’utente non ha conosciuto interruzioni. Va considerato che la vicenda è durata un po’ più di un paio d’ore. Tutta da condividere la decisione dell’autista di “parcheggiare” l’autobus a prescindere dall’osservanza della regola dell’usuale “fermata a richiesta” del Bivio di Guidonia (foto in alto). Quanto può essere garantita la sicurezza delle persone a bordo da un gestore del volante sottoposto a continui molestie, richiami e insulti di un passeggero?
Il quale imprecava non condividendo la velocità dell’automezzo, a suo dire incompatibile con la necessità di raggiungere in tempo il posto di lavoro: “accelera”, “dai”, “sbrigati”. Fino a che l’autista Cotral ha deciso di arrestare la corsa e attendere l’arrivo delle forze dell’ordine.
Francamente resta completamente aperto l’interrogativo sulla causa di tanto parapiglia. Possibile che l’incauto urlatore rischi tanto per un ritardo sul posto di lavoro? Punto di domanda che svelerà l’indagine giudiziaria discendente dai fatti dell’altra notte.
– Come avete reagito al trambusto di stanotte?
«Trambusto? stanotte? Perché, cosa è successo?».
– Ma come! Non avete visto l’autobus del Cotral fermo proprio davanti l’ingresso della vostra abitazione? Non avete sentito le urla?
«Dotto’, e che sarà mai stato? Per svegliarci qui deve sentirsi il karaoke delle feste che organizza da sera a notte fonda lo “sceriffo” del Bivio sul bordo della propria piscina. Oppure l’occupante della villa a fine della rete metallica retta da filo spinato che mo’ lo sta emulando. Inquinamento acustico? rottura di cabbasisi? di tutto un po’; sicuramente pari a niente né si ricorda l’intervento dell’autorità pubblica a salvaguardia della pacifica convivenza e rispetto del quieto vivere».
Lo stop iperprolungato invece, a favore degli svegli, che si chiedevano il “perché?” o “come andrà a finire?” ha richiesto un non limitato periodo di pazienza. Per concretizzarsi soltanto a conclusione dell’intervento dei carabinieri coadiuvati da una ambulanza che ha provveduto al soccorso dell’«urlatore». Trasferito, dato il permanere dello stato di emergenza del San Giovanni Evangelista di Tivoli in conseguenza dell’incendio dell’8 dicembre 2023, a Torpignattara, al “Vannini” attorno alle 2 di sabato notte.
Certo, si presume, l’alcooltest del poveretto causa del gran daffare che, scendendo da Tivoli, ininterrottamente, sollecitava l’autista dell’autobus ad accelerare perché «sennò arrivo tardi al lavoro».
Risultato, il dipendente Cotral, giunto al Bivio di Guidonia, ha “parcheggiato” il mezzo all’altezza della fermata e ha messo fuori l’importuno. Decisione insufficiente. Perché l’uomo avrebbe reagito fino al punto di mandare fuori dai metodi della buona creanza due altri passeggeri – immediatamente scomparsi subito dopo – che l’avrebbero spinto fuori dall’autobus. Provocandogli inoltre qualche danno fisico. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb