di SALVATORE PARADISO
«ANNUSATA LA PROBABILE MALPARATA, Roberto Gualtieri chiede al TAR di rinviare la discussione prevista per oggi (19 aprile) sul divieto d’accesso in via dell’Inviolata. Evidentemente, dopo essersi fatti due conti, è stata abbandonata l’idea di chiedere la sospensiva del provvedimento firmato da Barbara Vetturini, presidente del Parco dei monti Lucretili, che sta creando non pochi grattacapi alle ambizioni monnezzare del doppio sindaco. Immaginarsi se si cominciasse a «distribuire» un po’ di multe ai trasgressori il divieto di transito. A questo punto la causa intentata dalla CMRC (Città metropolitana di Roma Capitale) entrerà direttamente nel vivo del dibattimento mercoledì 10 maggio, stessa data nella quale era stata fissata l’udienza del ricorso gemello presentato da «Guidonia Ambiente», la società cerroniana che gestisce il TMB dell’Inviolata.
Il primo tempo della partita sulla transitabilità ai mezzi a motore su via dell’Inviolata si chiude quindi con un vantaggio meritatissimo per l’ente regionale, e con tutta la determinazione per giocarsi il resto della partita forti della validità della legge regionale 22/96 che vieta espressamente il transito di tutti i veicoli a motore, compresi quindi i camion di AMA, nell’area protetta.
A questo punto, non ci sono più scuse neanche per il Mauro Lombardo, il sindaco di Guidonia Montecelio, che in occasione di una manifestazione cittadina sosteneva che per erogare le multe ai trasgressori e far sbarrare la strada alla Polizia locale per i tir di Gualtieri bisognava aspettare la decisione del TAR sulla sospensiva.
Dopo tanti proclami contro il suo collega romano e sulla difesa del territorio, mai seguiti poi da fatti concreti, è doveroso ora per il primo cittadino piazzare le pattuglie dei vigili all’imbocco di via dell’Inviolata e mandare in retromarcia i mezzi non autorizzati, pena una credibilità che già da qualche mese sta vacillando pesantemente, soprattutto su questi temi.
Stessa adempimento dovrà investire tutte le altre forze di sorveglianza, c’è una legge regionale da far rispettare, c’è un regolamento e non adoperarsi rischierebbe anche di far configurare il reato di omissione d’atti d’ufficio.
E non mancherebbero certo gli esposti in procura in tal senso, con le associazioni scese sul piede di guerra (almeno loro) per la difesa estrema del Parco dell’Inviolata: manifestazioni, passeggiate, esposti e ultimamente anche una seguitissima petizione online per far rispettare la legge stanno riscaldando oltremodo il già bollente clima guidoniano quando si parla di rifiuti. © RIPRODUZIONE RISERVATA info@hinterlandweb.it.